
La ripresa fa capolino nei dati
Forse la tanto agognata ripresa non è più solo un auspicio di tutti, ma si trasforma in realtà.
L’Istat, per esempio, ha appena rivisto al rialzo le stime sulla crescita dell’Italia. E buone notizie arrivano anche dall’indice Pmi manifatturiero, salito in aprile a 53,8, il livello più alto da aprile dello scorso anno.
L’Istituto nazionale di statistica ha infatti pubblicato le sue “Prospettive per l’economia italiana nel 2015-2017”. Si parte con una revisione del Pil per il 2015: la crescita reale attesa passa dallo 0,5% stimato a novembre allo 0,7%. Un trend che sarà confermato anche dal prossimo biennio: l’economia crescerà dell’1,2% l’anno prossimo e dell’1,3% nel 2017. Ma le notizie migliori arrivano dai fattori che permetteranno questi risultati: se quest’anno sarà soprattutto la domanda estera a far progredire il Pil, nel biennio seguente la crescita arriverà grazie a un recupero del reddito disponibile, a un calo della disoccupazione e, dunque, a un aumento della domanda interna, che dovrebbe rafforzare i consumi delle famiglie.
Più o meno sono gli stessi fattori che hanno fatto salire l’indice Pmi manifatturiero, costruito su rilevazioni presso i direttori acquisti delle piccole e medie imprese italiane del settore manifatturiero. Gli intervistati hanno dichiarato che le loro aziende hanno aumentato i livelli del personale e le giacenze in vista di maggiori esigenze della produzione. Il dato di 53,8 supera le attese del mercato che non andavano oltre un aumento a 53,4, mentre quota 50 è la soglia di demarcazione fra espansione e contrazione del ciclo.