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Turisti per sempre

47a edizione

Gallery Proposte di sviluppo prodotto · tema 1

“La macchina del tempo”

Gallery Proposte di sviluppo prodotto · tema 2

“Trip advisor – Realtà diminuita”

Gallery Proposte di sviluppo prodotto · tema 3

“Trip Advisor – Realtà aumentata”

Gallery Proposte di sviluppo prodotto · tema 4

“Pionieri”

Gallery filati

Gallery cartelle colore

Introduzione

A cura di Gianni Bologna

Il lusso sta cambiando, lo si è affermato sia in Luxury Revolution della stagione scorsa e sia in Curriculum Vitae di quella precedente.

Se si guardano i fatturati delle grandi Aziende del settore il declino degli ultimi semestri è evidente. Non ci voleva molto a prevederlo tenendo conto della situazione generale del mercato mondiale. Ciò detto il fenomeno non è dovuto unicamente alla situazione economico-politica ma anche a un naturale cambiamento dei gusti da sovraesposizione alla sempre più veloce banalizzazione dei “segni distintivi” che espongono anche la più breve caduta di attenzione al rischio della perdita della (vera o presunta) individualità espressiva portando dunque al risultato opposto per chi pratica la moda come aspirazione all’unicità.

Questo non significa che si sia costretti ad una “abdicazione” perché, per quanto mutato, l’interesse per le cose belle non è venuto del tutto meno.

Ne sia prova il crescente interesse nel Made in Italy.  Non si parla soltanto del nostro settore;  questo “marchio” ormai va considerato come qualcosa che copre  una proposta sempre più globale e comprende tutto il bello del ns. Paese  di cui parlano  anche – e soprattutto – gli “altri”;  vedansi i documentari sull’arte e sulle cucine italiane nelle tv straniere. Questo comporta una presa di coscienza : la filiera tessile come quella  degli altri campi di eccellenza, deve non solo continuare a esistere ma soprattutto deve rafforzarsi anche con la re-importazione delle lavorazioni delocalizzate. Questo processo, se è in svolgimento per la fascia alta e altissima di prodotti, permane tuttora latitante nella fascia media che sempre di più pare essere caratterizzata da un’ enorme discrasia tra lo stile PROPOSTO nei media e nella pubblicità e prodotto INDOSSATO visibile in strada. Si direbbe che pochi prendano coscienza di questo sdoppiamento di personalità  che vede molte Aziende nella posizione di Dr. Jekyll e la strada invasa da  folle di Mr Hyde.

E’ convinzione diffusa che il miglioramento di questo stato di cose possa essere operato con l’aiuto dei nuovi mezzi di comunicazione e di diffusione digitale. Verissimo. O forse anche no: per la semplice ragione che gli stessi media passano anche (soprattutto, aggiungeremmo)  messaggi esattamente antipodici a quello. E questo è stato l’argomento delle tendenze di Filo degli ultimi dodici mesi.

La base comunicativa di quel mondo virtuale è tutta centrata sull’illusione. Illusione   di essere protagonisti di un’avventura  o di un gioco o peggio di un azzardo – un Pokemon-Go non si nega a nessuno –  ovvero su un modo di sublimare l’impotenza che caratterizza la quotidianità lasciandola inghiottire in un mondo ludico, consumistico e virtuale del quale si fa rifugio,   ben lontano dall’impegno e dal  doveroso incitamento  a superare  quella sorta di  bovarismo  imperante e a generare un auspicabile scatto di orgoglio identitario/personale e comunitario (utile alla coscienza di appartenere ad un Paese che sa e deve esprimere Bellezza… ad esempio).

La nostra industria ha l’ interesse ed il dovere di addivenirne ad una ma ciò non toglie che attualmente le posizioni sono nettamente conflittuali.  In queste condizioni non possiamo esimerci di parlare di un ambiente di visioni oblique, stranianti, di piani paralleli e/o sovrapposti e che proprio in questo caleidoscopio generano quel  tipo di “fascino” sempre  assai ambiguo  e   forse anche disorientante ma che rimane quello che,  per ora,  trova il maggiore riscontro nella realtà vissuta e dunque nel mercato.  Parliamo di spostamenti continui di significato, translazione, di spaesamenti e dislocazione di piani temporali, andate e ritorni tra realtà e finzione: comunque in qualche modo sempre:   v i a g g i.

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