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ALTERNATIVE

57a edizione

INTRODUZIONE

A cura di Gianni Bologna

Quando parecchi decenni or sono si diffuse la notizia di quella nuova forma di pensiero giovanile che in seguito sarebbe stata definita New Age nessuno avrebbe supposto che alcuni degli gli elementi migliori di quel movimento contestatore (e contestato), ancora oggi considerato para-religioso, spesso giudicato folcloristico e ridicolo, dopo alcuni anni si sarebbero trasferiti dalle sponde nord della baia di San Francisco, dell’Università di Berkeley, alle sponde sud della stessa baia dove si trovava una area priva di nome specifico ma che ben presto ne avrebbe trovato uno: Silicon Valley.
Portavano con sé l’atteggiamento manicheo, discriminatorio, proprio delle conventicole. Si affievoliva un mito, quello della incondizionata libertà del New Age ma al contempo se ne creava un altro destinato a cambiare un’enorme parte del mondo sensibile. Si delineava un Nuovo Ordine delle cose, dei modi espressivi e dei linguaggi, della comunicazione e conseguentemente della gestione dei vari Poteri. Erano certo molto contraddittori ma sicuramente vivaci, innovativi.
E da tutto ciò sarebbero anche derivati nuovi e importantissimi modelli di business.

Gli avvenimenti si sviluppano interlacciandosi nel tempo e non pochi di quelli che allora venivano definiti folcloristici Guru si sono evoluti in start-up di successo grazie all’espandersi del nuovo mercato allargato e settorializzato delle sensibilità: della conoscenza del sé, della creatività, della sensibilità personale, del benessere fisico originando così nuovi campi d’azione e nuove fazioni. Questi nuovi modi espressivi e nuove lingue erano spesso contraddittorie e settarie ma destinate a perpetuarsi sino ai giorni nostri.

Pensiamo dunque alle derive divisive di allora così come lo sono quelle del nostro contraddittorio presente, soprattutto di questi ultimi non facili anni, e lo facciamo con le modalità che più si prestano alla descrizione dei NUOVI SETTARISMI DEL MONDO DI OGGI ma consideriamo anche UNA POSSIBILE FUSIONE DI INTENTI ALLA RICERCA DELLA NUOVA “TRADIZIONE” tentando comunque e sempre di salvaguardare una parte di non-omologazione vitale per il campo creativo di un’industria come quella tessile in cui la molteplicità dei modi espressivi è tratto vitale come lo sono gli sforzi creativi che la nostra mente può generare attingendo anche a possibilità non spesso attivate e sfruttate.

Un esempio: non molti considerano che l’esistenza dell’arcobaleno dipende dai recettori situati nei nostri occhi.
Per coloro che ne sono privi l’arcobaleno non esiste.
Allora può essere bello sapere che quando guardiamo un arcobaleno, il padre di tutti i colori, SIAMO NOI STESSI A CREARLO.

QUESTO

Parte centrata sugli aspetti tessili naturali e rivolta ai suoi suoi assertori convinti, alla sostenibilità come concetto chiave.
Non è amore nostalgico né astratto verso la natura come ma un urgente presagio della necessità di compiere azioni decisive in difesa del nostro pianeta Terra che è il solo di cui disponiamo e che è doveroso salvaguardare ad oltranza.
Questa nostra visione non è passatistica ne nostalgica, ma piuttosto un impegno etico.
Non è apologia di un atteggiamento bucolico ma un intento di un cambio di passo.
Non è esercizio retorico ma serio tentativo di costruire (o ri-costruire) un ambiente per l’Uomo.
A questo fine proponiamo un concept lontano dagli eccessi di rusticità finto-bucoliche, parliamo invece di un ambiente scevro da grossolanità, ricercato nella semplicità di capi facilmente indossabili.

L’ALTRO

Una visione orientata verso il vivere metropolitano prevalentemente di un consumatore giovane in cui sono prevalenti le tipologie di fibre man-made pure o a volte in mista con qualche presenza di naturale prevalentemente cellulosico, trattamenti di finissaggio e aspetti accennati di lucidità e iridescenza.
Sono altresì presenti alcune ispirazioni di nuovi tagli per gli abiti e tessuti con un casco che permette volumi innovativi.
Senza mai mettere la sordina alla necessità di una ricerca scientifica volta alla rigenerazione delle fibre man-made ed al perfezionamento dei processi produttivi che nel tessile sono attualmente fonte di problemi per il loro considerevole inquinamento ambientale.

OPPURE

Riprendiamo il concetto di intermedietà sviluppato sei mesi or sono.
Dato il riscontro avuto nella scorsa stagione ci pare importante sottolineare nuovamente la necessità della ricerca di uno spunto estetico non rivolto al passato né con aspirazioni ad un futurismo fine a se stesso.
Una proposta che tenta di tracciare un’estetica elegante senza eccessi né di forma né di materia, una proposta che prenda in considerazione la vita attiva e si conformi alla realtà vissuta dalla maggior parte del consumatore sulla base del day by day.
In altre parole l’anti-settarismo per eccellenza in cui siano presenti alcuni punti che rimandano ad un atteggiamento del gusto divenuto fatalmente una sintesi di quegli stimoli visivi che da anni rappresentano il lascito estetico della globalizzazione

CARTELLE COLORE

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