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LINGUAGGI
Dialoghi Creativi a cura di Gianni Bologna

Filo 58a edizione

INTRODUZIONE

Ogni parola ha una voce e una storia da raccontare.

Dedichiamo questa edizione di FILO al linguaggio ed alla comunicazione ovvero a quel megafenomeno che, nelle condizioni attuali, non è più solo un mezzo di trasmissione ma è già in larga parte, e sempre più lo diventerà, il sostituto di ciò che una volta definivamo “realtà” ed anche di quella che chiamavamo “identità”.

La nostra civiltà è sicuramente la prima che ha elevato il proprio complesso sistema comunicativo molto emotivo e poco analitico al rango di creatore oltre che di realtà (non solo virtuale) e di identità ma anche di MAGIA.

Sebbene in senso assoluto il seguire l’emotività e l’estemporaneità in certi contesti non sia negativo, dal punto di vista della produzione tessile pare incontestabile che questo favorisca l’instaurarsi di molteplici PRESENTI CONTIGUI e CONTINUI (a questo tema FILO aveva già dedicato le sue proposte di sviluppo prodotto del 2010) sfociando poi in un fenomeno che di fatto da anni ha svuotato di significato la PROSPEZIONE ovvero quelle che IN PASSATO erano definite “TENDENZE”.

Non si tratta qui di una critica alla modernità (siamo tutti coscienti che la modernità è la sola cosa che non passa mai di moda), semmai il nostro compito è quello di decodificare quali ricadute abbiano i fenomeni della modernità sul consumo e, nel caso di specie, quello della nostra industria tessile.
Uno su tutti l’insorgere di modalità di consumo eclettiche, transeunti e favorevoli al ricambio sempre più rapido che ha creato, tra le altre cose, le basi per un grande sviluppo del settore del pronto-moda.
E qui una SFIDA APERTA E’ QUELLA DELLA SOSTENIBILITA’.

Abbiamo scelto quattro temi che identificano altrettante espressioni estetiche e modi vestimentari e che ruotano intorno a queste identità più o meno spontanee, più o meno “condizionate” dalla comunicazione.
Quattro linguaggi espressivi del “sé” che possono caratterizzare tipologie di consumo e di auto-rappresentazione.
La naturalità, la connessione, la coscienza del corpo e del benessere fisico, il bisogno di astrazione.

Un gentile invito: in qualunque di questi “modi” si desideri esprimerci teniamo comunque presente che oggi più che mai le parole e le immagini che danno senso e corpo ai nostri linguaggi, per il loro portato intrinseco, si trasformano spesso in “armi gentili”.

PITTOGRAMMI

Pensiamo a quel passato in cui hanno avuto origine le primissime forme di linguaggio, le lingue naturali che si sono evolute nel corso dei millenni, ma in cui hanno trovato la loro sorgente anche quelle miracolose forme di comunicazione primigenie che sono i primi segni scritti, geniale invenzione umana che ha permesso di iniziare a trasmettere la realtà.
E a tramandarla.

LINGUAGGIO DEL CORPO

Il 35 per cento di tutta la comunicazione umana fa capo alle parole, tutto il resto è non verbale.
Tra tutte le forme di comunicazione non verbale quella più importante è il linguaggio del corpo che, essendo perlopiù inconsapevole, è anche il meno ingannevole.
Se poi riflettiamo a quanta importanza viene data nella comunicazione attuale alla fisicità nonché al carico comunicativo proprio del corpo nel nostro quotidiano e nell’immaginario collettivo in genere comprendiamo il ruolo di primo piano che questo linguaggio assume oggi.

EMOJI

La net generation che popola questo nuovo millennio sta maturando nuove forme di rappresentazione e di scrittura delle emozioni che portano allo sviluppo di orientamenti transculturali.
Privilegiando la dimensione iconico-multimediale, più icastica ed onnicomprensiva, essa sembra facilitare l’incontro e superare lo iato che le diversità culturali spesso creano.

SILENZIO

Il 60 per cento del genere umano vive in contesti metropolitani spesso sterminati e sovrappopolati.
Quindi, se parliamo di lusso, non possiamo che ispirarci al silenzio.
Ma è anche il lusso di un rigore quanto più lontano possibile dall’esibizione gratuita di materiali, forme e colori.
La discrezione, la segretezza, la “leggerezza” qui vengono visti nel loro ruolo di contraltare alla frenesia comunicativa e all’esposizione mediatica ad oltranza, interpretano il bisogno di Intimità e di tranquillità.
Solo in questi termini possiamo immaginare le forme supreme di ogni possibile lusso oggi.

CARTELLE COLORE

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