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LA MODA SOSTENIBILE? SI SCOPRE IN UN’APP

Quanto sia di attualità il tema della sostenibilità nella moda lo dice il successo di un’app. L’applicazione in questione si chiama “Good on you”, è attiva dal 2013 e ha come testimonial l’attrice Emma Watson. La sua mission è precisa.

Good on You offre al consumatore la possibilità di informarsi sull’origine e sui processi di lavorazione degli abiti, in base a 100 parametri di sostenibilità, ambientali ed etici. Finora l’app ha “dato i voti” a circa 2.500 marchi, dal formale all’abbigliamento sportivo, passando per i brand del lusso.
Per ogni marchio da analizzare, Good on you raccoglie dati sulla sua filiera produttiva e attribuisce un giudizio (Great, Good, It’s a start, Not good enough). Quando le informazioni sono insufficienti, è proprio la mancanza di trasparenza a essere segnalata.
Sotto il profilo etico, il rating prende in considerazione le politiche adottate (e realmente messe in pratica) su lavoro minorile, lavoro forzato, sicurezza sul lavoro, libertà sindacali, uguaglianza di genere e, dal 2020, sicurezza sui luoghi di lavoro rispetto al Covid-19.
Per la questione ambientale, i parametri di Good on you riguardano la gestione delle materie prime e degli scarti, l’uso e al risparmio di energia e acqua, la gestione dei materiali chimici, l’inquinamento da microplastiche.
Non mancano parametri sul benessere degli animali che forniscono la materia prima, a partire dalla pratica del mulesing.
I dati per la valutazione sono ripresi da strutture indipendenti e enti di certificazione (per esempio, Fair Trade, Oeko-Tex STeP e Global Organic Textile Standard), mentre non vengono utilizzate informazioni fornite direttamente dai marchi.

 

Biella, 7 Aprile 2021

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