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Il primo semestre è buono per il tessile-abbigliamento

La fine di aprile è il momento giusto per iniziare a chiedersi come si prospetta il 2016 del tessile moda. Le stime di Sistema Moda Italia realizzate in collaborazione con l’università Carlo Cattaneo – Liuc di Castellanza confermano un andamento favorevole del settore, con una crescita che dovrebbe attestarsi intorno al 2,2%.

Le stime Smi-Liuc partono dal quadro previsionale elaborato per il 2016 dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca centrale europea, con una crescita del Pil mondiale del 3,2%, un cambio euro/dollaro mediamente intorno a 1,1 e prezzi dell’energia stabili fino a giugno 2016. Su questa base, il fatturato del tessile moda italiano nel primo semestre 2016, dovrebbe registrare un incremento del 2,2%, le esportazioni segnare un + 2,9% e le importazioni un +5%. L’aumento complessivo del fatturato è dato dal +1% del tessile e dal +2,9% dell’abbigliamento-moda. Stabili il numero delle aziende e degli addetti, a dimostrazione di un nuovo equilibrio strutturale trovato dal settore dopo i significativi processi di ristrutturazione dovuti alle crisi del 2005 e del 2009.

Quanto alle esportazioni, le previsioni per il 2016 sono di “crescita moderata” rispetto ai 29,1 miliardi del 2015 (+2,1% complessivo sul 2014; + 1,9 per il tessile). Un risultato, quello del 2015, che la Federazione invita a leggere con soddisfazione perché raggiunto nonostante svariati fattori di freno: dal rallentamento consistente dei paesi emergenti all’acuirsi della crisi russa, al ridimensionamento del vantaggio competitivo legato all’euro debole a seguito delle svalutazioni operate da altri Stati.

Biella, 4 maggio 2016

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