Grandi speranze nell’euro debole
Quali scenari si aprono per il made in Italy con il deprezzamento dell’euro seguito alle operazioni di quantitative easing della Bce? Per il comparto tessile, una prima risposta è arrivata da Milano Unica, dove il presidente Silvio Albini ha sostenuto che “con le nuove parità, moltissimo è cambiato non solo sul mercato americano, in questo momento uno dei più dinamici al mondo (+ 10 per cento per le esportazioni di tessili italiani nel 2014), ma in tutte le aree legate al dollaro. Saranno favorite le esportazioni e saranno meno competitive le importazioni”.
L’industria italiana della tessitura è cresciuta nel 2014 del 3,8 per cento per un fatturato di oltre 8 miliardi di euro. Le esportazioni hanno raggiunto un valore di 4,4 miliardi, in aumento del 3,3 per cento sull’anno precedente.
Anche secondo il presidente di Smi Claudio Marenzi ci sono ora “tutte le premesse per una ripresa del settore tessile-moda”.