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FiloHappening per “pensare futuro”

“Un contesto e un’atmosfera emozionanti, irripetibili”: è con queste parole che Marilena Bolli, presidente dell’Unione Industriale Biellese, ha aperto il FiloHappening della 44a edizione di Filo. La tavola rotonda si è infatti svolta all’interno della mostra “Inside the Last Supper – Dentro l’ultima cena” ed è stata preceduta da una visita guidata, che ha permesso di scoprire aspetti ancora nascosti del celeberrimo dipinto di Leonardo da Vinci, compresa una sua inedita “dimensione olfattiva”.

Alle emozioni e ai profumi della Milano che fu, la tavola rotonda del FiloHappening ha come di consueto aggiunto riflessioni interessanti per tutto il sistema tessile-abbigliamento, grazie a un parterre di relatori d’eccezione. Marilena Bolli, presidente dell’Unione Industriale Biellese, ha ribadito che “Pensare futuro è un pensiero più ampio di pensare il futuro. È proprio “pensando futuro” che le aziende tessili sono riuscite a rafforzarsi pur in anni di crisi. Ed è “pensando futuro” che nelle imprese come nelle istituzioni e nelle associazioni di categoria in questi ultimi anni si sta realizzando il cambiamento di approccio da tempo auspicato, ma non semplice da realizzare nella pratica: andare al di là dei propri interessi particolari e imparare a fare sistema. Solo così potremo affermare il valore del made in Italy sui mercati internazionali, beneficiandone come singole imprese e come paese nel suo complesso”. Una consapevolezza condivisa da Silvio Albini, past president di Milano Unica (ed espositore di Filo) che si augura che “pensare futuro” significhi “superare i campanilismi e riuscire a fare sistema, in una attività imprenditoriale e associativa volta a favorire soprattutto le piccole e medie imprese, che possono trarre vantaggio da un valore aggiunto garantito di regole che garantiscano sostenibilità e tracciabilità dei prodotti made in Italy”. Marinella Loddo (direttore di Ice-Agenzia-Milano) si è detta “onorata di accompagnare le aziende italiane ad affermare la loro creatività e capacità di innovazione sui mercati esteri”. Mentre Claudio Marenzi ha voluto sottolineare “l’importanza delle relazioni personali per costruire rapporti di fiducia che travalichino le differenze tra distretti e tra comparti: dobbiamo fare tabula rasa dei retaggi del passato e imparare a lavorare insieme per gli obiettivi comuni e condivisi, come per esempio l’obbligatorietà dell’etichetta made in Italy”.

Biella, 21 ottobre 2015

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