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Bene il tessile nel primo semestre

Si è respirato aria di ottimismo all’edizione settembrina di Milano Unica. Già nel discorso di inaugurazione il suo presidente, Silvio Albini, ha annunciato che “Nel primo semestre la produzione tessile è salita del 7,6 per cento e l’export, nel periodo gennaio-aprile, è aumentato del 4,2 per cento e il saldo commerciale è attivo per 557 milioni di euro”.

Gli ha fatto eco il presidente di Smi, Claudio Marenzi, che ha sottolineato come tutti i comparti della filiera a monte abbiano ottenuto risultati brillanti nell’ultimo periodo, a partire dal +7 per cento nella produzione di filati. D’altra parte, Marenzi ha anche ammonito gli imprenditori a non abbassare la guardia: “in questo momento, il nostro settore ha il vento in poppa, ma non mancano i problemi: l’euro non ancora competitivo e la questione del riconoscimento del “made in”, tanto per fare due esempi. E se Europa e Usa tornano a essere mercati importanti per il nostro settore, è assolutamente prioritario risolvere le controversi geo-politiche con la Russia ricordando che il paese di Putin è parte dell’Europa, senza perciò appiattirsi sulle posizioni degli Stati Uniti”. Quanto alla filiera tessile italiana ha una sola strada davanti a sé: “l’innovazione deve diventare per le nostre aziende un’ossessione”, ha concluso Marenzi.

Ricetta molto simile a quella delineata da Silvio Albini: “Il successo internazionale delle aziende tessili italiane passa dall’innovazione in primo luogo; da una dimensione più grande; da una sempre maggiore integrazione verticale – dalla materia prima fino a un presidio diretto delle filiali commerciali; dalla politica di brand; da una sostenibilità che si può riassumere nello slogan “l’etica nell’estetica”; e dalla centralità delle persone e delle loro competenze”.

Milano Unica ha chiuso i battenti con un numero di visitatori sostanzialmente in linea con l’edizione di settembre 2013 (+6,55%).

 

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