44a edizione di Filo: Pensare Futuro
Se nella scorsa stagione abbiamo parlato di archivi – e quindi di una base storica ed esperienziale che può e deve servire come trampolino per l’immaginazione dei prodotti di domani – ora parliamo di quel “domani”.
E ciò anche se da più parti si insiste, e non sempre a torto, che viviamo appiattiti in un eterno presente, in un’epoca in cui la fretta (ovvero un tempo-senza-tempo in cui tutto scorre scompostamente) ci impedisce non solo di vivere pienamente il presente, ma anche di riflettere serenamente su quando accade intorno a noi e quindi di elaborare progetti complessi.
Ma proprio nella giustapposizione e apparente contraddizione dei due termini presente/futuro si trova forse una chiave interpretativa che può essere rassicurante e, in qualche modo, costruttiva per i nostri fini.
Cogliamo l’occasione che ci viene porta dalle celebrazioni dedicate a Leonardo da Vinci per mettere a fuoco il tratto saliente del Personaggio: il suo concetto di FUTURO. O meglio quello che noi percepiamo come tale, ma che tale per lui non doveva essere. Il suo lavoro era il PRESENTE della sua IMMAGINAZIONE, l’ISTANTE VISSUTO della sua mai eguagliata CREATIVITÀ.
Al suo tempo, il futuro non incuteva particolari timori e le clessidre, evidentemente, lavoravano con maggiore rilassatezza dei nostri cronometri. Ciò non inficia la validità della constatazione che anche allora il miglior modo per concepire e fare il FUTURO era quello di … crearlo, anche dal nulla.
Questo potrebbe essere il messaggio che si rivela utile a superare gli anni in cui il posto che spetta all’innovazione è stato spesso occupato da istanze rivisitatorie e nostalgiche. È un invito a guardare avanti sulla scorta, come dicevamo la scorsa stagione, del nostro passato tessile, scuola di estetica e gusto difficilmente eguagliato. Ignoriamo dunque le marce indietro e puntiamo alla re-invenzione, alla tecnicità anche molto spinta e anche nei settori cosiddetti “classici” che restano la punta di diamante della nostra industria tessile.
Crediamo sia quindi opportuno individuare un qualche ripensamento delle proposte di aspetti tessili che stimolino l’offerta di nuovi prodotti con un “futuro incorporato” che si imponga e ci imponga di pensare più avanti. Al di là dei circuiti di uscita lunghi, brevi, brevissimi, semplicemente partendo dal presupposto che l’innovazione e la creatività sono gli unici motori del futuro per tutti gli anelli della catena tessile, dalla fibra al capo finito, in qualsiasi data esse vengano applicate.
Partendo da questa premessa abbiamo cercato di aggiornare il concetto pensando ad alcuni aspetti che caratterizzano la nostra contemporaneità, ma che già si trovavano in nuce nei lavori incredibilmente precursori di Leonardo da Vinci.
- ETÀ DELL’UOMO COME PERSONA
- ETÀ DELLE MACCHINE
- ETÀ DELLA CONCORRENZA COME LOTTA DIFFUSA
- ETÀ DELLA DELLE RARIRÀ BOTANICHE
I quattro temi tessili
- Età dell’uomo come persona
Pesi leggeri anche nei classici rivisti nelle lucentezze, nelle composizioni e nelle nobilitazioni. Le fibre naturali per quanto sofisticate non esistano di fronte all’ibridazione con i man made né a servire da base per rielaborazioni di finissaggio come stampa e spalmatura. La decorazione geometrica resiste ma si distorce un poco e a volte di spezza. - Età delle macchine
Leggerezza estrema (per volare) e compattezza senza concessioni (per resistere). Forse è una sorta di eleganza “contraria” meccanicistica e materialistica. Generale opacità ma anche lavori molto sofisticati di lucidità in contrapposizione reciproca quasi a sottolineare i tratti più “sentimentali” dei naturali e quelli francamente “materici” dei sintetici. - Età della concorrenza come lotta diffusa
Corazze fisiche oppure solo mentali, reali o solo di pura immaginazione per battaglie al contempo iper-moderne e ancestrali con un occhio ai combattimenti di Star Wars e un altro ai guerrieri delle miniature Moghul. Le corazze sono di tessuti resistenti ma anche molto decorati, nulla ricorda la violenza, tutto rimanda a una rappresentazione ariostesca dove le parti cruente sono sottaciute e lasciano posto allo spettacolo. - Età della delle rarirà botaniche
I fiori e la natura in generale come nuovi compagni di vita, decorazioni da applicare sia sui jacquard e sui voile, sui circolari trasparenti e sulle georgette femminili ma anche sulle tipologie più rustiche destinate a un menswear disinibito e sorridente. I temi dei fiori e dei pizzi vengono ancora una volta riproposti per sottolineare il bisogno di assecondare e celebrare ciò che sentiamo inconsciamente come una parte ancestrale di noi che rischiamo di perdere.