42a edizione di FILO: la parola alle aziende
A tre settimane dalla chiusura della 42a edizione di FILO, gli espositori fanno un bilancio più ragionato sui risultati della rassegna di ottobre.
Denominatore comune nei commenti dei responsabili delle aziende è la considerazione che i buyer che arrivano a FILO sono sempre più specializzati, hanno idee molto chiare sui prodotti che ricercano e visitano FILO proprio perché sanno che all’interno della rassegna troveranno una risposta alle loro esigenze.
Ne sono una conferma le parole di Nicoletta Meriglio di Botto Poala “Abbiamo incontrato buyer dalle idee chiare, consapevoli dell’offerta e delle proposte di un’azienda come la nostra. FILO ha una fisionomia molto ben definita, che si è confermata anche in questa edizione”.
Le fa eco Vincenzo Caneparo di Davifil: “FILO conferma di essere una fiera dallo standard molto alto. I buyer che hanno visitato il nostro stand hanno apprezzano in particolare i filati naturali, un trend ormai consolidato, che denota una sempre maggiore attenzione per la qualità dei prodotti e per produzioni sostenibili”.
Daniele Arioldi de I cotoni di Albini, per la prima volta espositore a FILO, ricorda invece che “A FILO abbiamo partecipato per anni come visitatori. E la prima esperienza da espositori ci ha confermato che il livello dei visitatori è molto alto e molto concreto”.
Angelo Della Porta di Pozzi Electa concorda: “A FILO riceviamo la visita di molti clienti, interessati a vedere le novità delle nostre proposte. In questa edizione l’attenzione è sugli effetti particolari che riusciamo a ottenere con le nostre lavorazioni e che danno al cliente la possibilità di costruirsi un tessuto unico, quasi su misura”.
Mariarosa Dissegna di Marchi&Fildi si sofferma su un ulteriore fattore di competizione: “I buyer apprezzano il fatto che la nostra azienda privilegia il servizio come ricerca costante del prodotto, ma anche come meticolosa organizzazione delle tecniche e delle strutture commerciali. Attraverso questa strategia cerchiamo di soddisfare il cliente a 360 gradi”.
Stesso approccio per Cesare Savio di Safil: “Nel clima di incertezza che caratterizza il settore, i buyer premiano solo le aziende che investono molto in ricerca, in tecnologia e sviluppo di nuovi prodotti, come la nostra. E anche per questo abbiamo deciso di festeggiare i sessanta anni di attività di Safil a FILO, per farlo insieme ai nostri clienti”.
Nel tracciare il bilancio dei risultati ottenuti in fiera contano poi anche le tendenze stilistiche del settore. Dice Giovanni Tessari di Lurex: “A FILO incontriamo in particolare i nostri clienti italiani, ormai consolidati, che sanno apprezzare il nostro prodotto di altissima qualità. In più, per noi, questo è un momento particolarmente favorevole perché il trend della moda richiede filati metallizzati”.
Anche per Alberto Enoch di Servizi e Seta il bilancio è positivo: “L’estivo è la nostra stagione, le sete opache confermano il loro successo. Così come il lino in mista con i naturali (seta e lana principalmente) tinti a umido, disponibili quindi non solo in greggio, ma anche in melange. Sui filati di lino, poi, abbiamo fatto un notevole investimento diventando proprietari (in joint venture) di un impianto in Cina”.
L’altra faccia della medaglia stagionale è rappresentata da Roberto Rimoldi di Filatura Luisa: “A FILO abbiamo avuto un buon successo, se consideriamo che siamo essenzialmente dei lanieri, e dunque l’estivo non è la nostra stagione. I buyer hanno molto apprezzato le nostre novità: i filati con effetti Lurex in titolazioni molto fini”.
In conclusione, Roberto Barbavara di Vimar allarga il discorso a una riflessione più generale: “FILO è andata bene per la nostra azienda. Ma al di là dei nostri risultati notiamo che lo spazio per le collezioni di filati per l’estivo tende a restringersi, e ciò comporta per le aziende una riorganizzazione della produzione”.