
Tessitura: luci e qualche ombra
Sono tutti positivi i dati sulle esportazioni dei tessuti italiani verso i mercati ritenuti strategici dal ministero per lo Sviluppo economico: + 15,2 per cento negli Stati Uniti, + 12,7 per cento in Cina e + 9,8 per cento di Hong Kong (ancora una volta la Cina insieme a Hong Kong rappresentano il secondo mercato di sbocco della tessitura italiana), nei primi cinque mesi del 2015. Lo dicono i dati economici elaborati dal Centro Studi di Sistema Moda Italia.
Dopo un 2014 positivo, caratterizzato da un aumento di fatturato del 3,3 per cento, la tessitura italiana, nel suo complesso, nei primi sei mesi del 2015 inverte fa registrare un calo della produzione industriale del 4,1 per cento rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Peggiore il primo trimestre (-4,7 per cento), rispetto al secondo (-3,6 per cento). Le esportazioni crescono su alcuni mercati strategici, ma risentono delle turbolenze geo-politiche in altre aree. E non tutti i comparti seguono gli stessi andamenti: i tessuti di lana pettinata aumentano le esportazioni del 4,9 per cento, quelli di lana cardata dell’8.4 per cento; bene anche il lino (+1,7 per cento), mentre sono in calo le esportazioni di tessuti a maglia, di cotone e seta. Il saldo commerciale è attivo nei primi cinque mesi del 2015 per 822 milioni di euro, in linea con l’anno precedente.
FILONewsletter nr. 36, 16 settembre 2015