Nuvole sul mercato del lusso in Russia
effetti avrà sul made in Italy la guerra di sanzioni e contro-sanzioni tra UE e Russia, in seguito alla crisi ucraina?
Per il momento, le misure decise da Unione Europea e Stati Uniti riguardano le esportazioni di tecnologia per uso militare e civile e le attività bancarie; la Russia ha risposto con il blocco all’acquisto di un lungo elenco di merci agroalimentari europee.
Sulle ricadute di queste decisioni sul segmento del lusso si è soffermato un convegno organizzato da Altagamma, dal titolo “Le incognite del mercato russo di alta gamma”. Il quadro generale è stato fornito da Armando Branchini, vice presidente di Fondazione Altagamma, che ha riportato previsioni di un calo del mercato del lusso legato alla Russia tra il 4 e il 6 per cento per il 2014. Ma per Branchini “più della crisi politica, destinata a passare, saranno le fragilità strutturali dell’economia russa a condizionare i consumi di alta gamma ancora per molti anni. Un miglioramento dovrebbe aversi nel 2017, quando sarà effettiva la riduzione dei dazi sulle categorie di prodotto più coinvolte nell’alto di gamma, in seguito all’adesione della Russia al Wto”. Secondo Regina von Flemming, amministratore delegato di Axel Springer Russia ed editore di Forbes e Forbes online Russia, la minor presenza di russi all’estero (e di conseguenza la diminuzione delle vendite di beni di lusso a consumatori russi) si spiega con il fatto che i dipendenti delle amministrazioni russe (di fatto, la borghesia del paese) sono stati invitati dalle autorità a rimanere in patria e a mantenere un basso profilo nel loro stile di vita. Fabio Gnocchi di Brunello Cucinelli ha rimarcato una sostanziale stabilità dei risultati della sua maison, rilevando che semmai il mutamento riguarda un maggior interesse dei clienti russi per i contenuti del prodotto, segnale di un consumo che, almeno per l’alto di gamma, si fa più sofisticato rispetto allo “show off” che finora l’ha caratterizzato.