
Carlo Piacenza: “Non possiamo perdere la manifattura”
“La nostra manifattura è un’eccellenza internazionale: non possiamo perderla”. Lo afferma in una lettera aperta pubblicata su La Stampa il presidente dell’Unione Industriale Biellese, Carlo Piacenza.
Scrive Piacenza “Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie. Le sfide che stiamo affrontando sono mondiali e il modo di affrontarle ora determina conseguenze che incidono sulla vita quotidiana di tutti noi, sulla nostra salute e sul nostro benessere.
La pandemia, infatti, è anche economica e le nostre imprese non sono esenti da questo contagio. Il tessuto manifatturiero biellese è strettamente intrecciato alle catene di produzione del valore internazionali: una vocazione legata all’export che ci ha sempre distinti, in particolare, nei settori del tessile-abbigliamento-moda e nella meccanica. Settori che rappresentano la punta di diamante del made in Italy nel mondo e che, a livello nazionale, detengono il primato in termini di Pil, valore aggiunto e occupazione.
La manifattura biellese è riconosciuta a livello globale: oggi, quello che è un valore inestimabile, rischia di essere compromesso irreparabilmente perché la chiusura delle imprese le taglia fuori, di fatto, dai mercati internazionali. (…)
Nel caso più specifico del settore tessile-abbigliamento-moda immaginare una riapertura al 4 di maggio significa perdere definitivamente la possibilità di presentare le collezioni ai nostri clienti internazionali per la stagione 2021. Parafrasando, e per essere ancora più esplicito, sarebbe come nell’agricoltura seminare il riso ad ottobre, essendo certi che non potrà crescere.
Le nostre imprese sono pronte a riaprire rispettando tutte le misure volte a tutelare la salute delle persone, rendendo le aziende, prima di tutto per i propri collaboratori, luoghi ancora più sicuri. (…)
Tutela della salute e possibilità di lavorare sono dimensioni non in contrapposizione, ma rappresentano i requisiti fondamentali, peraltro entrambi garantiti dalla nostra Costituzione, per poter anche solo immaginare un futuro degno di questo nome”.
Biella, 29 Aprile 2020