42a edizione di FILO: i filati alla base di una moda sostenibile
La sostenibilità può essere un volano per la competitività del settore tessile-moda made in Italy? È la domanda a cui ha cercato di rispondere l’incontro organizzato da Ice-Agenzia nell’ambito di FILO, dal titolo “Sustainable Fashion: la competitività sul filo della sostenibilità”.
Se grandi nomi della moda internazionale, come Gucci, hanno portato la loro esperienza diretta, Pier Francesco Corcione, direttore dell’Unione Industriale Biellese si è soffermato su alcuni punti chiave. “Le aziende devono essere consapevoli della necessità di continuare a investire in sostenibilità, come peraltro già fa la gran parte delle aziende del territorio biellese. D’altra parte, le aziende devono essere messe nelle condizioni di poter investire in sostenibilità. E dunque sono necessarie misure fiscali che riconoscano la deducibilità delle spese in ricerca&sviluppo, in modo che le aziende italiane possano competere alla pari sui mercati internazionali. L’altra questione è quella di norme sulle emissioni diverse da Regione a Regione: uniformare su tutto il territorio nazionale queste norme sarebbe una riforma a costo zero per lo Stato, ma di grande impatto per le aziende. Trasparenza e tracciabilità sono sicuramente i due concetti su cui dobbiamo insistere. Lasciatemi aggiungere che se la tracciabilità parte dai filati, la filiera si muove di conseguenza”.
In chiusura dell’incontro, Marinella Loddo (direttore ufficio di Milano, Ice-Agenzia) ha ribadito come la sostenibilità sia una importante opportunità per le aziende italiane per far breccia in consumatori finali sempre più sensibili al tema, seppure con accenti diversi sui diversi mercati.