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IL PNRR VA DI MODA

Raccoglie consensi nel sistema tessile-abbigliamento il Piano di ripresa e resilienza presentato dal governo Draghi al Parlamento e alla Commissione europea.

Il testo definitivo del Pnrr accoglie le proposte delle associazioni di categoria, a cominciare da Confindustria Moda, e riunite in quattro grandi capitoli: innovazione, sostenibilità, istruzione e inclusione.
Per quanto riguarda il primo tema, c’è il potenziamento del piano 4.0 e lo stanziamento di risorse per il sostegno degli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica. Mentre nel capitolo transizione ecologica troviamo investimenti nel potenziamento di una rete di raccolta differenziata degli scarti tessili (i Textile Hubs) e nei “progetti faro” di economia circolare. Cruciali sono ritenute anche le risorse per finanziare il rilancio della formazione tecnica e professionale, compresa quella terziaria attraverso la creazione di network con aziende, università e centri di ricerca.
“I dati del primo trimestre mostrano che la ripresa è già in atto – ha affermato Cirillo Marcolin, presidente di Confindustria Moda –. Ma ci sono decine di migliaia di Pmi, specie a monte della filiera, che dovranno aspettare il 2022 per vedere la ripresa”. I progetti del Pnrr possono permettere a queste aziende di avviare processi di innovazione e ammodernamento, impedendo così chiusure che comporterebbero la perdita di posti di lavoro e di competenze.
“Il Pnrr mostra una visione strategica a tutela della seconda industria italiana – ha commentato Carlo Capasa, presidente della Camera nazionale della moda italiana – ma la strada da recuperare è ancora lunga”.

 

Biella, 19 Maggio 2021

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