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Calenda a Bruxelles. E la moda?

Carlo Calenda è stato nominato dal governo rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unione Europea. Forse è una buona notizia per il nostro paese, ma il sistema tessile-abbigliamento si interroga sulle ripercussioni che la nomina avrà sui progetti lanciati dal viceministro.

L’arrivo di Calenda a Bruxelles potrebbe portare qualche beneficio per riportare in agenda l’ormai annosa questione dell’obbligo di etichetta “made in”. E non dovrebbero esserci ripercussioni sui finanziamenti previsti nel Piano straordinario per il made in Italy, almeno per quanto riguarda il 2016. Il Governo nella sua ultima riunione ha nominato un nuovo viceministro allo Sviluppo economico, Teresa Bellanova che con ogni probabilità riceverà le deleghe per il settore abbigliamento-moda. Ma la preoccupazione maggiore è che senza Calenda venga meno lo spirito di collaborazione tra i vari attori della filiera tessile che il viceministro ha sollecitato e sostenuto negli ultimi due anni. Ad esempio è già stata rinviata la prima riunione del neonato Comitato per la moda e l’accessorio, dove sono rappresentate tutte le componenti del sistema e che è chiamato a definire le linee guida per lo sviluppo del comparto. Claudio Marenzi, presidente di Sistema Moda Italia è tuttavia ottimista: “Il percorso iniziato da Calenda può e deve continuare, anche se per il momento nell’agenda di Smi non ci sono ancora incontri con l’esecutivo per discutere di questo tema”.

Biella, 3 febbraio 2016

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