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IL PRATESE SUBITO AL LAVORO DOPO L’ALLUVIONE

L’alluvione che si è abbattuta sul Pratese nei primi giorni di novembre ha causato vittime e ingenti danni a privati e imprese – le prime stime indicano cifre superiori ai 500 milioni di euro. Colpite anche molte aziende tessili, comprese diverse che partecipano a Filo. E tuttavia, come afferma Andrea Borelli di Tessitura Italia, “I pratesi sono grandi lavoratori e Prato non si ferma neanche dopo questo disastro”. Abbiamo raggiunto gli espositori di Filo con sede nell’area di Prato nei giorni immediatamente successivi all’alluvione: pur con danni di varia entità, ci hanno tutti confermato l’immediato ritorno al lavoro e la piena fiducia di essere pronti a esporre come di consueto alla 61a edizione di Filo. Ecco le loro voci.

I commenti degli industriali tessili che espongono a Filo nell’immediato dopo-alluvione si concentrano su alcune priorità: riprendere subito l’attività e ridurre al minimo i ritardi nelle consegne, anche per evitare di cedere quote di mercato alla concorrenza internazionale. Di queste esigenze si fa interprete per tutti Andrea Borelli di Tessitura Italia, che afferma: “Noi industriali abbiamo fatto di tutto per riaprire subito gli impianti. Ed è da sottolineare che chi ha subito meno danni aiuta chi ne ha subiti di gravi a completare le lavorazioni, in modo da rispettare per quanto possibile i tempi di consegna. Nelle azioni per favorire l’immediata ripresa va dedicata una attenzione particolare ai terzisti, che sono fondamentali nel ‘modello pratese’ di produzione”.
Con sede a Montemurlo, nell’epicentro dell’alluvione, Textura riporta che “i macchinari non hanno subito danni, mentre nel magazzino di stoccaggio abbiamo subito perdite per circa 30-40 mila euro”. Spinaker che pure ha subito “danni notevoli al magazzino filati” è tornata al lavoro quattro giorni dopo l’alluvione. Danni al magazzino filati sono riportati anche da Linsieme Filati e Comistra. Mentre Fil-3 aggiunge che: “i lavori allo stabilimento realizzati con le agevolazioni del 110% sono andati completamente persi”, che comunque è già tornata in attività. Filatura Alma non segnala danni in azienda, ma sottolinea “i molti disagi lungo le strade”, che rendono difficili approvvigionamenti e consegne. Manifattura Fratelli Franchi ha chiuso l’azienda per due soli giorni perché “la nostra azienda non si trova nella parte più colpita dall’alluvione”. Stessa situazione da Filatura Vangi. Nessun danno e piena attività delle loro aziende si registra invece da Azeta Filati, Baroni Filati, Elasten e Fil.Pa 1974.
Filo rinnova la propria vicinanza e il proprio sostegno a tutti gli espositori colpiti dalla devastante alluvione.

 

Biella, 15 Novembre 2023

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